Uno degli spettacoli più belli che si possano vedere in Natura è l'incedere maestoso di un cervo maschio che mostra i suoi palchi.
I palchi dei cervi e dei caprioli, portate solo dai maschi (e da non confondere con le corna dei bovidi come, ad esempio, camosci e stambecchi), sono strutture ossee che vengono rinnovate ogni anno al termine della stagione degli amori. La loro funzione, infatti, è fondamentalmente quella di testimoniare lo stato di salute dell'animale, così da renderlo evidente alle femmine che saranno così disponibili all'accoppiamento.

I più spettacolari sono quelli dei cervi, che hanno dimensioni importanti e sono estremamente ramificati negli esemplari più anziani, ed è per questo che sono da sempre molto ricercati. Ma negli ultimi anni abbiamo notato un aumento dell'interesse per l'attività di ricerca, al punto che oggi anche professionisti dell'accompagnamento in Natura organizzano escursioni alla ricerca dei palchi di cervo nel periodo invernale, tipicamente da gennaio ad aprile.
Perché non raccogliere i palchi?
Se rinvenire casualmente un palco caduto è sicuramente un'emozione molto grande anche per chi frequenta i boschi quotidianamente, andare attivamente alla ricerca dei palchi è una pratica che può risultare dannosa per gli stessi animali. Ma perché non bisogna andare alla ricerca dei palchi dei cervi? Se all'animale i palchi caduti non servono più, perché dovrebbe essere dannoso andarli a raccogliere? Il periodo invernale è quello più difficile per questi erbivori: le risorse alimentari scarseggiano e le poche disponibili devono essere impiegate per reintegrare le energie spese. L'invasione sistematica del territorio, magari anche in grandi gruppi di persone che battono la foresta palmo a palmo nella ricerca, crea uno stress notevole che, oltre a causare un ulteriore spreco di energie per fuggire in un luogo tranquillo, provoca la sospensione dell'alimentazione proprio nel periodo in cui questa è più complicata, causando nei casi più gravi la morte per fame. Per quanto riguarda in particolare i palchi dei caprioli, è bene sapere che questi sono costituiti da una sostanza cartilaginea altamente nutritiva, e quindi sono fonte di cibo per altri animali (prevalentemente piccoli roditori e mustelidi) che, in caso vengano asportati, si troverebbero con una disponibilità ridotta di risorse alimentari proprio nel periodo più difficile dell'anno.

Raccogliere i palchi è vietato?
L'attenzione verso questo aspetto è sorta per la prima volta negli Stati uniti, e in particolare in Colorado, dove la raccolta dei palchi è vietata dal 2018; una legge simile è stata adottata nel 2020 dal Wyoming, mentre altri Stati vincolano la raccolta dei palchi a una preventiva autorizzazione: tra questi, troviamo ad esempio l'Arizona.
In Italia, ad oggi, la raccolta dei palchi è disciplinata nella sola regione Piemonte, che con la L.R. 25/2021 vieta la raccolta dal 1 gennaio al 31 marzo, consentendola a partire dal 1 aprile ai soli soggetti autorizzati (art. 28). Per i trasgressori è prevista un'ammenta da 200 a 1200€ per la raccolta in periodo di divieto, dimezzata per chi è sorpreso alla raccolta in periodo consentito ma senza la necessaria autorizzazione (art. 29).
Quindi, fuori dalla regione Piemonte, la raccolta dei palchi è consentita: ma, ora che ne conosci i motivi, hai davvero bisogno di un divieto per non comportarti in maniera potenzialmente dannosa?
Chiudiamo con una piccola considerazione: ci auspichiamo che, molto velocemente, tutti i professionisti dell'accompagnamento in Natura facciano propria questa consapevolezza e non vengano più proposte attività che creino un eccessivo disturbo alla fauna selvatica e, in generale, all'Ambiente naturale.
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